Neurologia

La parola Epilessia deriva dal verbo greco έπιλαμβάνειν (epilambanein) che significa “essere sopraffatti, essere colti di sorpresa”.

L’Epilessia è una delle malattie neurologiche croniche più diffuse, tanto da essere riconosciuta già nel 1965 come malattia sociale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Nei Paesi ad alto e medio sviluppo l’Epilessia interessa circa 1 persona su 100: si stima quindi che nel mondo vivano oltre 50 milioni 5 di persone con epilessia in fase attiva (cioè con crisi persistenti e/o tuttora in trattamento), in Europa circa 6 milioni, e in Italia circa 500.000600.000.

L’Epilessia è una malattia neurologica che si esprime in forme molto diverse, tanto che è più corretto parlare di Epilessie al plurale, piuttosto che al singolare.

Le Epilessie possono insorgere a qualsiasi età della vita, ma i picchi di maggiore incidenza si hanno nella prima infanzia e dopo i 75 anni.

I segni e i sintomi sui quali si poggia innanzitutto la diagnosi sono per l’appunto le crisi epilettiche, fenomeni clinici molto eterogenei da caso a caso, che si presentano in modo accessuale, improvviso e
transitorio. Le crisi epilettiche sono espressione di un’alterata funzionalità dei neuroni che si trovano nella sostanza grigia della corteccia cerebrale, che sono le cellule più importanti del nostro cervello e
comunicano tra loro attraverso scambi biochimici che si traducono poi in correnti elettriche.

Quando i neuroni, per molteplici ragioni, diventano “iperattivi” scaricano impulsi elettrici in modo eccessivo, e ciò può provocare una crisi epilettica. Le crisi sono definite focali quando iniziano in una zona
circoscritta dell’encefalo da cui – in alcuni casi – possono propagarsi poi ad altre aree cerebrali, e generalizzate quando coinvolgono fin dall’inizio entrambi gli emisferi cerebrali.

Nella maggior parte dei casi le crisi si verificano all’improvviso, in altri sono invece preavvertite dal soggetto sotto forma di sensazioni particolari, conosciute come aure epilettiche.

Le crisi epilettiche possono essere isolate ma anche ripetersi in serie e, in genere, hanno una durata variabile da pochi secondi a pochi minuti. Se un individuo ha avuto una sola crisi epilettica, anche se drammatica e preoccupante, non significa necessariamente che abbia un’Epilessia, che è invece per definizione una condizione in cui le crisi presentano una elevata tendenza a ripetersi nel tempo in modo spontaneo, con frequenza diversa e non prevedibile. E’ pertanto necessaria un’accurata indagine anamnestica da effettuarsi dal neurologo esperto in epilessia (epilettologo). La diagnosi si fonda infatti su un meticoloso raccordo anamnestico e sull’esecuzione dell’elettroencefalogramma (EEG), una metodica non invasiva che registra, attraverso elettrodi posti sullo scalpo del paziente, l’attività elettrica propria del cervello. Per una più accurata indagine eziologica in alcuni casi è necessario anche effettuare una RMN encefalo.

Il primo approccio alla cura dell’Epilessia consiste nell’utilizzo di farmaci anticrisi. Tali farmaci devono essere assunti quotidianamente con regolarità ed in caso di effetti avversi è necessario parlare con il neurologo epilettologo di riferimento. I farmaci anticrisi permettono un controllo completo delle crisi in circa il 70% dei pazienti e dopo almeno due anni di libertà dalle crisi epilettiche può essere presa in considerazione la riduzione e sospensione del trattamento con farmaci. Circa il 30% dei pazienti con Epilessia continua ad avere crisi epilettiche nonostante la terapia con farmaci anticrisi. Il primo approccio alla cura dell’Epilessia è di tipo farmacologico, basato quindi sull’utilizzo di farmaci specifici (anticrisi). Fino al 1990 erano disponibili soltanto pochi farmaci anticrisi (detti tradizionali o di prima generazione), mentre successivamente sono state commercializzate numerose altre molecole (farmaci anticrisi di nuova generazione). L’obiettivo della ricerca farmacologica applicata alla clinica rimane tuttora quello di riuscire a trovare il farmaco anticrisi ideale. Il farmaco anticrisi ideale dovrebbe possedere due caratteristiche fondamentali:

  • essere efficace nella gran parte delle forme di Epilessia;
  • indurre meno effetti collaterali possibili.

Nel nostro Centro è ora presente questo tipo di figura professionale specializzata nella diagnosi e nella cura delle Epilessia.

Dott.ssa Vittoria Mussuto

Medico Specialista Neurologo

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